Naturalistici

Per ogni appassionato di Scienze Naturali che visita Berlino, il Museum für Naturkunde è una tappa obbligata, grazie alle sue spettacolari esposizioni e ad alcuni esemplari di grandissimo valore.

La sala centrale, a cui è possibile accedere direttamente dall’ingresso, è dedicata ai dinosauri (slide 2), di cui sono montati diversi maestosi scheletri. Fra questi spicca l’esemplare di , che detiene il primato di più grande scheletro montato di dinosauro al mondo, proveniente dalle campagne paleontologiche tedesche di inizio ‘900 nella formazione Tendaguru, nell’allora colonia della Tanzania.

Molti altri esemplari di grande interesse ritrovati nelle stesse spedizioni in Africa sono sempre esposti nella sala (slide 3). È anche presente uno dei famosi calchi di (slide 4), donati dal magnate Carnegie ai più importanti reali d’Europa e di cui è presente una copia anche presso la Collezione di Geologia “Museo Giovanni Capellini” di Bologna (di cui abbiamo già parlato in un precedente post!).

Un’estremità della sala è dedicata una camera esclusiva ad un reperto di dimensioni ben più modeste dei grandi dinosauri tanzaniani, ma di grandissimo interesse: si tratta infatti dell’esemplare meglio preservato di (slide 5), uno dei fossili simbolo della teoria dell’evoluzione, ritrovato nei calcari litografici di Solnhofen, in Baviera. L’installazione luminosa permette di osservarne i dettagli squisitamente preservati. È inoltre presente una ricca esposizione mineralogica (slide 7), con circa 4.500 esemplari esposti, fra cui frammenti di meteoriti e la più grande ambra mai ritrovata.

Anche la collezione zoologica è d’interesse, con poche tassidermie, ma estremamente ben realizzate (slide 8), anche di alcuni animali recentemente estinti come quagga e tilancino (slide 9). Inoltre, è possibile apprezzare parte della vera e propria collezione di zoologia (slide 10), convenzionalmente accessibile solo agli addetti ai lavori, ma che il museo di Berlino ha integrato nella sua esposizione, offrendo al pubblico un’idea della reale ricchezza di questo istituto.

Riccardo Rocchi