Visitando l’Orto Botanico ed Erbario e la Collezione di Zoologia di Bologna è possibile ammirare piante ed animali esotici o peculiari, fra cui diverse specie che comunemente vengono riunite sotto l’etichetta di “fossili viventi”, considerati relitti di antiche dinastie di esseri viventi che hanno proliferato nel passato. Questa visione però è piuttosto fuorviante dal punto di vista evoluzionistico. Fu Darwin stesso a utilizzare l’espressione “fossili viventi” per descrivere certi organismi (in particolare, lui lo utilizzò per alcuni animali d’acqua dolce, come l’ornitorinco e i dipnoi) che, almeno all’apparenza, non hanno subito modifiche al loro piano strutturale negli ultimi milioni di anni. Di questo termine se ne sono poi stati fatti usi disparati, accostandolo sia a specie con tassi di evoluzione lenti, oppure facenti parti di gruppi tassonomici oggi isolati e/o poco diversificati, o ancora semplicemente ad organismi che, per qualche motivo, presentano dei tratti percepiti superficialmente come “primitivi.” La figura del “fossile vivente” ha ricevuto nel tempo molte critiche da parte dei biologi e paleontologi, in quanto problematico soprattutto per quanto riguarda la divulgazione della Teoria dell’Evoluzione al grande pubblico. Infatti, l’idea che può trasmettere la dicitura “fossile” è quella di un organismo che non evolve nel tempo: questa percezione è estremamente erronea ed è ormai dimostrato che l’evoluzione è un processo inevitabile per qualsiasi specie, per quanto con velocità che possono essere variabili da specie a specie. In realtà, anche diversi dei casi di presunti bassi tassi di evoluzione sono stati dimostrati falsi da nuovi studi genetici. Nonostante ormai il consenso scientifico punta all’abbandono del termine “fossili viventi”, c’è chi però ancora tutt’oggi ne difende l’utilizzo, in quanto, può contribuire a rendere iconica una certa specie, mettendone in risalto l’unicità e quindi l’importanza nella conservazione di certi organismi: perderla costituirebbe la scomparsa di un modo del tutto particolare di vivere sul nostro pianeta. In questo fossilfriday un po’ particolare vi mostriamo diversi esempi, osservabili a Bologna.

Riccardo Rocchi