Naturalistici

Ultimo appuntamento con gli orsi. Stavolta si ragiona in grande: l’area in analisi non si limiterà più solo ad un singolo stato o ad un continente, ma si espanderà a tutto il mondo.

Tutti gli orsi fanno parte della famiglia degli Ursidae, clade che ai tempi attuali presenta solo 3 sottofamiglie e 8 specie: Ailuropodinae (una sola specie, il Panda Gigante Ailuropoda melanoleuca); Tremarctinae (una sola specie, l’Orso dagli occhiali Tremarctos ornatus); Ursinae (con 6 specie: l’Orso giocoliere Melursus ursinus, l’Orso del sole Helarctos malayanus, l’Orso dal collare Ursus thibetanus, l’Orso nero Ursus americanus, l’Orso polare Ursus maritimus e l’Orso bruno Ursus arctos.

Oggi gli orsi devono affrontare diverse minacce, tra cui la riduzione del loro habitat e il commercio illegale di parti del loro corpo, come nel caso del mercato della bile di orso in Asia. Sebbene la caccia sia ormai vietata in molti Paesi e in parte sostituita dall’allevamento, la situazione di diverse specie resta preoccupante. L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (I.U.C.N.) considera sei specie di orsi a rischio, mentre persino l’Orso bruno e l’Orso nero americano, che godono di uno status più sicuro, sono vulnerabili in alcune aree. Questi ultimi abitano generalmente zone poco popolate e hanno scarsi contatti con l’uomo, ma tra le principali cause di morte figurano la caccia, le trappole, gli incidenti stradali e l’abbattimento per prevenire danni alle attività umane.

Per contrastare la perdita degli habitat naturali, molte nazioni hanno introdotto leggi a tutela degli orsi. La percezione di questi animali è spesso positiva: il loro comportamento, la dieta onnivora e la capacità di stare in piedi su due zampe li rendono affascinanti e in qualche modo familiari agli esseri umani. Nelle società più sviluppate, il supporto alla loro conservazione è ampiamente diffuso, tanto che il Panda gigante è diventato un’icona globale della tutela ambientale. Un esempio concreto è la rete di riserve del Sichuan, che ospita circa il 30% della popolazione selvatica di Panda e dal 2006 è riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Carlo Spacca